LOTTERIA ITALIA O LOTTERIA ROMA?

Di PAOLO GILA

La matematica non è un’opinione. La statistica, però, lo è. Così almeno sembra. Se guardiamo ai risultati delle estrazioni della Lotteria Italia dello scorso 6 gennaio c’è di che sorprendersi. Nel nostro Paese sono stati stampati 10 milioni di biglietti della Lotteria e ne sono stati creati circa 1 milione in versione digitale. Secondo quanto comunicato dall’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli, sono stati venduti in tutto poco più di 6 milioni di tagliandi. Tra i primi cinque estratti (con il primo premio da 5 milioni di euro e via a scendere fino a 1 milione di euro) ben tre sono stati venduti a Roma (tre su cinque equivale a una percentuale del 60% di vincite sui premi in palio).

Nell’ultima edizione ci sono stati, come tradizione, anche 10 premi di seconda categoria, da 50 mila euro ciascuno: sono stati venduti in tutta Italia, nessuno ha vinto a Roma (!). Gli altri 180 premi, di terza categoria, da 20 mila euro ciascuno, sono stati venduti a Roma in 26 casi (percentuale del 15% delle vincite sul totale dei premi a disposizione). Sulla base dei dati ufficiali, a Roma sarebbero stati venduti circa 1 milione di biglietti della Lotteria, pari a circa il 16% del totale di biglietti venduti nel nostro Paese.

Come si può facilmente intuire, nei premi di terza categoria la percentuale delle vincite è allineata con la percentuale delle vendite (15% contro il 16%). Diverse e molto distanti tra loro sono le altre percentuali delle vincite. Tra i biglietti di prima fascia e quelli di seconda c’è una dicotomia sorprendente: al 60% la percentuale delle vincite realizzate a Roma per la prima categoria e pari a zero per la seconda! Per il calcolo delle probabilità dovremmo assistere a una distribuzione più armonizzata delle vincite, in linea con la percentuale di biglietti venduti nella zona.

Si sa, la fortuna è cieca. Ma con la Lotteria Italia pare ci veda benissimo. Nel 2021 il primo premio della Lotteria della Befana da 5 milioni di euro era stato assegnato a un biglietto venduto nella capitale mentre un altro premio di prima categoria (1,5 milioni di euro) poco lontano, in provincia di Rieti.

Con questa riflessione non si vuole insinuare nulla, per carità. Ma sarebbe interessante conoscere da qualche matematico o esperto di statistica come si possono spiegare certe “concentrazioni”. Sono frutto del caso? Della fortuna? Della fatalità? O c’è qualche altra ragione estranea alla probabilità, da prendere in esame?

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