MI AUGURO UN AUMENTO DELLA CAPACITÀ CRITICA DEI CITTADINI

DANIELE INDACO, imprenditore

Che impatto ha avuto la situazione attuale sulla tua vita di ogni giorno?

Non ha avuto effetti significativi sulla mia vita quotidiana: sono scapolo, da anni lavoro in smart-working e sono abituato a cucinare i miei pasti. L’impatto più significativo è stato sugli aspetti:

a. relazionali, dovuto ad un senso di prudenza e di responsabile distanziamento fisico (non sociale) nei rapporti interpersonali;

b. dell’attività imprenditoriale della ristorazione che è uno dei settori più colpiti ed in cui sono coinvolto;

c. della mia vita civile che è stata insidiata nelle sue fondamenta da svariate sollecitazioni della società che in modo spesso sconnesso e contraddittorio hanno messo alla prova il buon senso di ciascuno e l’integrità sociale a partire dal mantra ”restate a casa”, degenerato in una caccia all’untore e causa di un aumento apicale della violenza domestica, alla metafora della guerra, con tanto di bollettini giornalieri, alla ricerca del capro espiatorio e l’emergere del negazionismo cui si è contrapposto l’atteggiamento corona-fobico e la sindrome della capanna. Tutto ciò in un contesto che per la prima volta a livello così vasto socialmente non implica un nemico oggettivo contro cui scatenare una reazione istintiva del tipo “armiamoci e partiamo” bensi implica una reazione matura, razionale, coordinata e responsabile della collettvità guidata dalle elite: obiettivo mancato direi.

 

Nel tuo settore che prospettive ci sono? Come vi state muovendo?

Diversamente dalla ristorazione, gli altri due settori nei quali sono implicato, la contabilità ed il settore IT, non hanno registrato particolari tensioni anzi, il primo ha richiesto un rapido e benvenuto adeguamento verso la digitalizzazione dei processi ed il secondo è per sua natura già altamente predisposto ad un mondo “non in presenza”.

 

Il tuo sguardo sul futuro?

Il mio sguardo verso il futuro è cautamente positivo. Il covid ha generato danni con effetti duraturi in termini geoeconomici e geopolitici. Le conseguenze sono e saranno contemporaneamente portatrici di accelerazioni epocali: una presa di coscienza dei governi e dei cittadini su temi fondamentali come l’ambiente e l’impegno “a ricostruire meglio” ed alla cooperazione internazionale, contro l’ipertrofia di alcuni giganti digitali e verso la necessità della trasformazione digitale democratica. Mi auguro anche un aumento della capacità critica dei cittadini, che si rifletta sui corpi intermedi della società per accrescere il valore della partecipazione, dell’unità e della inclusione, così come della necessità di politiche vere di sviluppo sulla scuola, della famiglia, della sanità territoriale ed in generale dell’economia libera dai ricatti degli interessi di parte bensi basata sulla meritocrazia contrapposta alle demagogie populiste.

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