Paola Mitarotonda

MITAROTONDA, STRUMENTI MUSICALI E UN’ATMOSFERA DI BUONE VIBRAZIONI

La titolare, Paola, il cognome dà il nome al negozio, nasce come accordatrice. Nel 1987 rileva questo punto vendita la cui apertura risale al 1888. Conserva oltre 30mila spartiti. “Dispiace vedere chiudere negozi come il mio, già cinque a Milano.”

Entrare in un negozio di strumenti musicali significa trovarsi immersi in un’atmosfera ricca di buone vibrazioni. Se inoltre il negozio è il più antico di Milano, nel settore – aveva aperto nel 1888 –, l’aspetto emozionale si arricchisce ulteriormente. Mitarotonda è il nome del negozio che non è altro che il cognome della titolare, Paola. Persona gradevole, di cultura raffinata. Proprio con lei ripercorriamo la storia di questo punto d’incontro per musicisti e cantanti, neofiti o affermati. “Nel 1888 – racconta la titolare – questo negozio era di proprietà della famiglia Gallini e si trovava in corso Monforte. Quando lo cedettero, la famiglia regalò preziosi strumenti musicali al Comune. Sono tuttora esposti al Castello Sforzesco. Nel 1974 io avevo già un negozio di soli pianoforti, il negozio dei Gallini fu rilevato dalla Ricordi, ma non intendeva occuparsene direttamente. Volevano una persona sola che si occupasse di tutto. Nel 1987 accettai di rilevare il negozio, dopo aver ceduto il mio. Poi, a causa di affitti insostenibili, mi sono trasferita qui, in via Corridoni”.

La passione per la musica non ha mai visto Paola Mitarotonda divenire un talento in qualche strumento. “Anzi: ho provato a suonare il pianoforte e poi il sax, senza apprezzabili risultati”

Allora da dove viene questa passione per la musica? “Io sono un’accordatrice, anzi, sono stata la prima donna ad essere iscritta all’Associazione nazionale accordatori e riparatori di pianoforti. Una persona è stata la mia guida, Enrico Cavallotti. Io avevo 27 anni, lui era già ultraottantenne. Fu il mio mentore, ciò che so l’ho appreso da lui”.

Nel negozio, oltre a strumenti musicali, figurano alle pareti locandine con diversi spartiti originali. Nella parte sottostante c’è il laboratorio per gli interventi di riparazione. Ma ciò che può colpire il visitatore è il locale d’ingresso “dove in buona parte ci sono i mobili originali dell’epoca, ai quali ne ho aggiunti altri rispettando il tipo di legno e lo stile”.

A sinistra un raro spartito della prima metà del 900, a destra la raccolta di spartiti.

“Ciò che mi rattrista maggiormente è il fatto che già cinque negozi di strumenti musicali hanno chiuso l’attività. Una ferita in ambito culturale per una città come Milano. E guardi che non mi riferisco solo a Bosoni o Furcht, ma anche a Prina, che vendeva solo chitarre”. Quindi non solo l’ambito della musica classica o operistica ma anche l’area rock. A proposito, le piace il rock, nelle sue molteplici espressioni? “Certamente. I Beatles, tanto per citare i più famosi, hanno scritto pagine musicali di altissimo valore, ci sono brani che rimarranno nella storia della musica”.

Ma torniamo alla crisi del settore.  A cosa è dovuta, secondo lei? “Dobbiamo ringraziare Amazon e i benefici fiscali di cui gode. Un gigante contro il quale è difficile combattere”.

Parliamo un attimo degli spartiti: che fine hanno fatto? “Vengono pubblicati ancora, soprattutto on demand, e vengono richiesti soprattutto da clienti che cercano cose particolari. Io ne ho conservati molti, ho circa 30mila titoli: un patrimonio enorme, però sono lì, non vengono richiesti”.

Ci congediamo. La titolare, squisita ospite, ci saluta, sorridendo e una ripromessa di rivederci “così parliamo oltre che di musica classica anche di rock, di cui lei è appassionato”.

www.mitarotonda.it

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