VELIKO TARNOVO, LA CAPITALE STORICA DELLA BULGARIA
Città di nobili tradizioni nel Primo Regno bulgaro, capitale del Secondo Regno e poi del Principato, oggi la città conosce un significativo sviluppo culturale ed economico
Nominata il “posto più bello del mondo” dal quotidiano italiano La Repubblica nel 2016, Veliko Tarnovo combina in un modo unico lo spirito di tutte le epoche e periodi della storia bulgara, dall’antichità ai giorni nostri. Nel 2018, un italiano, Claudio Nardi, vince il Concorso Internazionale di Architettura “Nuovo Cuore per il Centro Storico” per il nuovo centro urbano della città. Grazie al suo ricco patrimonio culturale e storico, la vecchia capitale è un importante centro turistico. La sua posizione geografica, le infrastrutture costruite e le sue tradizioni determinano il suo ruolo come centro amministrativo, educativo, economico e dei trasporti della Bulgaria.
Profilo economico
Veliko Tarnovo è situata nel nord della Bulgaria, a metà strada tra la capitale attuale Sofia e la capitale marina Varna (a 219 km da Sofia e a 222 da Varna). A sud si ergono le fresche pendici settentrionali di Stara Planina, e a nord della città si estende la vasta pianura del Danubio. Veliko Tarnovo si trova lungo il fiume Yantra, il settimo fiume più lungo della Bulgaria. Per la città passa il Corridoio di trasporto europeo n. 9. Nella vicina città di Gorna Oryahovitsa (9 km) si trova l’aeroporto di Gorna Oryahovitsa e la più grande stazione ferroviaria della Bulgaria settentrionale. Veliko Tarnovo dispone di buone infrastrutture, manodopera altamente qualificata, esperienza manifatturiera.
La storia
Il nome Tarnovgrad (durante il Medioevo) deriva dall’antico bulgaro e significa fortezza spinosa. Secondo un’altra teoria, deriverebbe da Trinavis, tre navi (le colline su cui si trovava: Tsarevets, Trapezitsa e la Fortezza di Momina). Nel 1965 al nome Tarnovo è stato aggiunto Veliko (grande) in onore dell’antico splendore della città. Veliko Tarnovo ha più di 6000 anni di storia. Secondo gli archeologi, c’era un insediamento fortemente fortificato abitato da tribù traci sulle colline di Tsarevets e Trapezitsa. Sulla collina di Tsarevets millenni dopo c’era un insediamento romano fortificato, anni dopo divenne bizantino. La città era una delle residenze dei sovrani bulgari del Primo regno bulgaro. Fu la capitale del Secondo regno bulgaro durante il Medioevo, una fortezza inespugnabile, città ricca e affascinante con una magnifica architettura, dove fiorirono il cristianesimo e la famosa scuola di letteratura di Tarnovo. Poi venne il dominio ottomano per cinque secoli… Furono distrutte le fortezze, i palazzi, le chiese, i monasteri e le case. La cultura cristiana, i simboli e i segni della statualità bulgara furono distrutti. Ma dopo la Liberazione, la città risorge dalle ceneri come la Fenice.
I luogi da vedere
Il simbolo della città, la fortezza di Tsarevets, è il punto di riferimento più impressionante e visitato, i residui della dimora dell’aristocrazia del Secondo Regno bulgaro e la sua principale fortificazione. Li si trova la Torre di Baldovino, dal nome dell’imperatore latino Baldovino delle Fiandre, che fu catturato nella battaglia di Edirne nel 1205 dal re Kaloyan e imprigionato in questa torre, dove in seguito morì. La bella torre che si erge sulla collina più alta di Tsarevets è invece l’edificio del Patriarcato. L’edificio fu distrutto durante la cattura della fortezza nell’estate del 1393 dalle truppe del sultano Bayazid I. Solo nel 1981 la chiesa patriarcale è stata restaurata e completata in onore dei 1300 anni dalla fondazione dello stato bulgaro. Unico in Europa e tra i pochi al mondo, lo spettacolo audiovisivo “Suono e luce” sulla collina di Tsarevets ricrea con splendidi colori e musica “episodi” selezionati della storia della Bulgaria. La vista incredibile spicca dalla piazza “Tsar Ivan Asen II”, proprio di fronte alla fortezza. Appena sotto Tsarevets si trova il parco “Mini Bulgaria”, dove su un’area di 12,5 acri ci sono modelli dei monumenti più famosi della Bulgaria. È da vedere il bagno di Shishman, uno dei pochi bagni medievali ben conservati in Bulgaria, costruito durante il periodo dell’ultimo re del Tarnovo, Ivan Shishman. Poi, il Vicolo dell’artigianato, bazar Samovodska, case restaurate rinascimentali e del periodo post-liberazione della seconda metà del XIX secolo, nonché laboratori artigianali attivi di ceramiche, concerie, zuccherifici e tessiture. Le chiese di Veliko Tarnoco sono delle vere e proprie gioielli dell’architettura Christiana ortodossa. E ancora: tantissimi bei ponti da periodi diversi, fontane d’acqua sorgiva, musei, caffè, bar, locande.
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