ANSIA DA COVID:
9 STRATEGIE PER GESTIRLA

“Ansietà e paura producono energia. Dove indirizziamo questa energia influenza in modo considerevole la qualità della nostra vita. Concentratevi sulla soluzione, non sul problema.” – Walter Inglis Anderson

In questo periodo di forte allerta è facile e comprensibile provare ansia da covid. Del resto noi siamo esseri emozionali che sanno pensare e non il contrario. Le emozioni rivestono un ruolo importante nella nostra esistenza e inizialmente prevalgono sulla ragione. Ma che cos’è l’ansia e perché è naturale provarla in questo periodo? L’ansia è una paura anticipatoria. E’ la conseguenza di due fattori: percepire sia la minaccia che la nostra incapacità di controllo. Poiché il covid è un pericolo invisibile, lo stato di allerta e tensione si prolunga nel tempo, la conseguente situazione economica risulta instabile, la percezione del pericolo è accresciuto dal clamore mediatico e le stesse restrizioni sanitarie per quanto giuste e necessarie sono avvertite come innaturali (ad esempio la vicinanza con le persone è diventata negativa e pericolosa), provare ansia risulta semplicemente umano. Tuttavia se non gestita l’ansia rischia di trasformarsi in panico o ansia generalizzata con effetti fisici ed emotivi debilitanti. Esaminiamo pertanto 9 strategie per gestirla:

1  Partiamo dall’ovvio. Attuiamo comportamenti appropriati di protezione dal covid come la distanza sociale, il lavaggio regolare delle mani, l’uso dei dispositivi di protezione ed evitando assembramenti. Questi comportamenti rendono improbabile il contagio e quindi generano maggiore senso di protezione.

2 Normalizziamo la sensazione di ansia. E’ più che naturale provarla a fronte di un pericolo per la salute e del clamore mediatico che accresce ulteriormente la percezione con espressioni del tipo “bollettino dei morti è salito…”, “dilaga il contagio” e simili. Dobbiamo leggere queste ultime con sano scetticismo e con un tono più moderato e scientifico. Ad ogni modo non occorre stare male perché siamo preoccupati. Accettiamo un po’ di ansia. Non aspettiamoci troppo da noi.

3 Reinterpretiamo l’ansia da covid, usando più razionalità e intelligenza nel valutarne il pericolo. La percentuale di letalità è piuttosto bassa (sebbene a secondo degli studi scientifici le statistiche cambino leggermente). La maggioranza dei contagiati sono asintomatici o paucisintomatici. Inoltre l’età media dei deceduti purtroppo supera l’età di 80 anni e spesso con a carico più patologie pregresse. Pertanto siamo occupati più che preoccupati a salvaguardare la salute con appropriate misure di contenimento.

4  Informiamoci sul coronavirus ma non troppo. Usiamo tempo limitato alla ricerca delle informazioni. Bastano una o due fonti attendibili e ufficiali al giorno. Altrimenti il sovraccarico cognitivo genera più preoccupazione e ansia. Per così dire genera la paralisi dell’analisi.

Facciamo un uso corretto dei social network. Non condividiamo con altri notizie infondate, sensazionali e complottistiche. Non fanno che generare maggiore confusione e panico. Piuttosto offriamo spunti pratici, ad esempio come usare maggiormente il tempo a motivo di alcune limitazioni.

6  A motivo delle limitazioni, chiusure o per necessità di quarantena sfruttiamo il tempo maggiore che stiamo a casa per rafforzare i vincoli familiari e mantenere contatti incoraggianti con amici. Fare del bene fa bene a noi stessi. Non da meno usiamo il tempo in più per curare noi stessi e magari realizzare un progetto in sospeso come la lettura di un libro, un lavoro in casa, un gioco da tavolo, scrivere e simili. Concediamoci anche il privilegio di annoiarci. Prendiamoci anche il tempo per svagarci con musica o filmati divertenti.

7  Se costretti a restare di più a casa manteniamo buone abitudini: sana alimentazione, regolare esercizio

fisico, tecniche di rilassamento e dormire e svegliarci in modo regolare. Favoriscono il nostro benessere.

8  Condividiamo le emozioni e preoccupazioni con un orecchio comprensivo. In genere questo abbassa lo stress e la tensione.

9  Chiediamo aiuto a uno specialista nel caso in cui l’ansia generasse un disagio cronico e costante.

 

Il covid ha spezzato abitudini e certezze, sostituendoli con dubbi e attese. Aspettiamo il vaccino, la guarigione completa, il risultato del tampone e la ripresa economica. Sono condizioni che ci fanno perdere la percezione di libertà. Ma la vera libertà non è libertà da condizioni che spesso non controlliamo e decidiamo, ma è la libertà di prendere posizione. Noi possiamo dare un significato alla nostra vita e agire in armonia con esso. Sono sagge le parole espresse da Friedrich Nietzsche: “Chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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