CARTOLERIA BONVINI, L’ATMOSFERA DELLA CANCELLERIA D’EPOCA
Dal 1909 propone pennini, quaderni, inchiostri e anche una tipografia e una galleria d’arte. La grande insegna tramanda una memoria storica di Milano
Quei pennini, quelle penne – “cannucce”, come venivano chiamate dagli scolari – oltre a svariati tipi di inchiostri, quaderni con la bordatura rossa, e anche una tipografia con caratteri in piombo, sì, questo universo dal sapore antico ma intenso, evocato dal film di Soldati, ricco di vita vissuta, ma tuttora in attività, ha un nome: Cartoleria Bonvini 1909, in via Tagliamento, angolo corso Lodi.
“Abbiamo rilevato la struttura dopo aver costituito una società – spiega Edoardo Fonti, amministratore della società – prima di tutto per tutelare una memoria storica di Milano. Per dire la verità, sono più i soldi che investiamo rispetto ai ricavi, ma questa cartoleria, gestita fino al nostro intervento da Luigi Cambieri, genero di uno dei fratelli Bonvini, ha un suo fascino molto particolare”. E così all’interno è rimasta una tipografia che utilizza caratteri in piombo (“ci vengono richieste carte intestate, biglietti da visita, partecipazioni di nozze”), si tengono dei corsi di stampa, di calligrafia – dove vengono utilizzate penne con tanto di pennino e inchiostro da intingere -, e c’è pure una galleria d’arte (“l’ultimo artista a esporre è stato l’illustratore Carlo Stanga”).
Insomma: scolari e anche professionisti, appassionati di memorabilia legati alla cancelleria, collezionisti di quaderni, appassionati di calligrafia… tutto un mondo che mantiene vivo quel sapore antico, ma intenso. Distante anni luce dalle nuove tecnologie, il computer prima fra tutte, che all’utilità, talora indispensabile, non riescono a unire quella peculiarità tutta umana che certo passato riesce ancora a trasmetterci.
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