Francesco Maccappani Missoni

DAI MOTIVI POLICROMI DEL NONNO AI “DIPINTI MATERICI” DEL NIPOTE

Francesco Maccappani Missoni, laureato in architettura, ben presto si dedica alla realizzazione di trame multicolori fissate su telai squadrati. Una produzione artistica di grande originalità

Si fa presto a dire mi laureo in architettura ma poi mi dedico alla produzione artistica che più sento mia. Soprattutto se a formulare questo pensiero è Francesco Maccapani Missoni, nato nel 1985, nipote di Ottavio, titolare della Casa di moda, famosa in tutto il mondo. Francesco, come ci tiene a sottolineare, è nato è cresciuto “tra i mitici motivi variopinti a righe e a zig zag” rimanendo influenzato da un linguaggio pittorico in linea con il suo imprinting, pur con un’interpretazione del tutto personale. Infatti, invece di dedicarsi a design e progettazioni Francesco via via si mette a produrre delle trame policromatiche intrecciate a mano, fissate su telai squadrati e poi laccate a pennello. “Dipinti materici – come li definisce lo stesso autore – che articolano tonalità e sfumature”. I materiali utilizzati? Nastri colorati e nastri di raso.

Il colore, l’espressività multicromatica, caratterizza la sua produzione artistica. Ritiene ci sia stata un’influenza da parte della visione creativa di suo nonno?

Sicuramente il nonno ha avuto una significativa influenza, ma le persone più importanti sono state i miei genitori. Poi fondamentale il circolo di amici dei miei genitori, tanti artisti e gente della monda, tutti molto creativi ed eccentrici.

Lei non ha dimenticato l’architettura, disciplina nella quale è laureato? Ci illustra qualche sua realizzazione in tal senso?

Sono laureato ma non ho mai praticato. Mi piace il design. Ma con una laurea in industrial design non avrei mai potuto fare l’architetto mentre con una laurea in architettura avrei sempre potuto fare il designer. E siccome all’epoca non avevo ancora idea ho scelto la laurea che mi avrebbe lasciato più strade aperte per il futuro.

Veniamo a Milan Venture Company – società che utilizza il digitale – e quindi Notomia: qual è stata l’dea primigenia e come sta evolvendo oggi il tutto?

L’idea nasce dal mio migliore amico, che tutt’oggi gestisce il tutto. Il progetto si sta evolvendo bene, ad oggi abbiamo un bellissimo stabile all’Isola con gli uffici dove lavorano una trentina di persone.
Io faccio “networking”, e non ho impegni giornalieri. Quindi dedico la maggior parte del mio tempo a produrre opere.

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