Antonio Battaglia

UN FOCUS SUGLI ANNI 60 E 70
ALLA GALLERIA BATTAGLIA

“L’attenzione è sempre rivolta ai linguaggi contemporanei, dalla pittura ai new media”. L’affiancamento al collezionista, “un dialogo diretto costante”

La Galleria Antonio Battaglia, fondata a Milano nel 2002, è nel cuore del quartiere di Brera, all’interno di un elegante cortile, a due passi dall’Accademia di Belle Arti e dalla Pinacoteca di Brera. La galleria presente artisti già di chiara fama, emersi negli anni Sessanta e Settanta nell’effervescente scena artistica milanese che vedeva la zona di Brera come epicentro internazionale della cultura e delle nuove avanguardie.

Il programma espositivo – si legge nelle note di presentazione della galleria – valorizza gli artisti trattati con contributi di diversi importanti critici e con la pubblicazione di cataloghi. L’attenzione è sempre rivolta ai linguaggi contemporanei, tra pittura, scultura, fotografia e new media, anche nella proposta di giovani artisti e nelle relazioni dirette tra artista, curatore, gallerista, opera e spazio.

Antonio Battaglia, Fabrizio Garghetti, Nino Lo Duca, Antonio Fomez, Armando Marrocco

Gli artisti della galleria sono seguiti e supportati in diversi progetti anche fuori sede, come mostre in spazi pubblici, privati e fiere in Italia e all’estero.

Il gallerista Antonio Battaglia accompagna i propri collezionisti nella cura e nello sviluppo delle loro collezioni con la ricerca di opere dei maggiori artisti del Novecento e delle nuove avanguardie in Italia e all’estero, oltre a prestare consulenza per valutazioni di intere collezioni e per prestiti di opere per mostre. Lo abbiamo incontrato per ripercorrere un po’ la storia di questo atelier.

La Galleria Battaglia è stata inaugurata nel 2002. Come si è arrivati all’avvio di questa attività? Chi ha avuto l’idea primigenia?

Il mio lavoro di gallerista inizia già prima del 2002 collaborando con il gallerista Bertrand Kass di Innsbruck. I primi anni di lavoro sono caratterizzati da un intenso programma di mostre scambio tra Italia e Austria. L’idea della galleria nasce a seguito dei miei studi all’Accademia di Belle Arti di Brera e dall’essere cresciuto in una famiglia di artisti, mio padre pittore e mia madre scultrice.

Il mio approccio con gli artisti è quindi anche da artista e non solo da mercante. Nascono così belle collaborazioni e intese sui progetti da portare avanti sia in galleria che in altre sedi, fiere internazionali o spazi pubblici. C’è sempre poi la necessità di documentare le mostre con cataloghi presentati dai critici di riferimento della scena artistica contemporanea.

L’ingresso della galleria

Gli artisti proposti sono tutti del Novecento, con un focus particolare sugli anni Sessanta e Settanta. Quali sono i motivi di questa scelta?

Il focus sugli anni Sessanta e Settanta nasce anche dalla presenza della galleria nel cuore del quartiere di Brera, punto di riferimento internazionale per gli artisti e gli intellettuali, grazie alla vicina Accademia che è essa stessa luogo di incontro. In quel periodo nascono i nuovi linguaggi della contemporaneità grazie anche alle molte innovazioni in campo industriale e così gli artisti si trovano a sperimentare nuovi materiali e ad avvicinare la propria ricerca artistica anche ad altri campi come il design o l’architettura; è stato il caso per esempio a Milano del movimento dell’Arte Cinetica e Programmata e l’influenza della Pop Art americana. In questo periodo Lucio Fontana era il punto di riferimento delle nuove ricerche anche per i giovani artisti. I suoi Concetti spaziali, gli azzeramenti di Piero Manzoni ed Enrico Castellani e Agostino Bonalumi che lavorano sul monocromo bianco e la tela estroflessa sono stati determinanti per il rinnovamento di pittura e scultura in Italia e non solo. Sulla base di questo dibattito culturale ho individuato i presupposti a partire dai quali riscoprire alcuni autori che hanno lavorato in quel periodo e che ne sono oggi importanti testimoni come Armando Marrocco, Fabrizio Garghetti, Gino Gini, Fernanda Fedi, Antonio Fomez, Riccardo Guarneri, Aldo Spoldi, Paolo Barrile, Remo Bianco, e altri.

C’è un’attenzione ad accompagnare i collezionisti nelle loro scelte. Qual è la loro tipologia? In altri termini, chi sono?  

I collezionisti sono di vario tipo, da quelli più specialistici che seguono un determinato filone soprattutto di mercato, a quelli più appassionati che seguono il percorso di ciascun artista anche sostenendolo, fino a quelli più giovani che si affacciano da poco a questo mondo e amano inserire nelle loro case pezzi di ricerca, che trovano un’estetica in relazione all’ambiente architettonico. Milano e Roma sono i centri più importanti per questi tipi di collezionismo che spesso confluisce nei principali appuntamenti fieristici come Arte Fiera Bologna, Artissima Torino, Miart Milano, Arte Verona. In ogni caso nello spazio privato della galleria il collezionista può essere seguito maggiormente e individualmente nell’approfondimento di mostre, artisti e opere, creando occasioni di dialogo diretto con l’artista e il gallerista.

 

www.galleriaantoniobattaglia.com

 

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