CONFLITTI CON I COLLEGHI, AFFRONTARLI IN POSITIVO

Differenze e dissidi possono rappresentare un’opportunità di crescita

Un precedente articolo ha offerto suggerimenti ai manager per gestire i conflitti interni attraverso una politica aziendale e un contesto lavorativo che facilitano lo spirito di collaborazione. Ma come possono a livello individuale i lavoratori gestire e superare i contrasti con i colleghi?

In linea generale è meglio puntare a risolvere un comune conflitto piuttosto che vincerlo, perché altrimenti si genera rivalità, distrugge la comunicazione e crea un clima teso tra colleghi e responsabili, nonché stress e minore produttività. Ma come? Tutte le imprese personali vanno create due volte: prima mentale e poi fisica. Pertanto, per affrontare in modo efficace i contrasti occorre gestirli prima dentro di noi con la giusta visione e poi all’esterno con il giusto approccio.

Il giusto peso ai contrasti

Ogni relazione comincia da noi, quindi coltiviamo un’equilibrata aspettativa. I contrasti sono inevitabili. Piccole irritazioni e contrasti fanno parte della vita. Abbiamo menzionato in uno scorso articolo che i conflitti sorgono da interessi e punti di vista differenti. Poiché ogni individuo ha un singolare modo di pensare, le differenze e i conflitti semplicemente accadono prima o poi.

Inoltre, diamo ai contrasti il giusto peso. Se un conflitto non si risolvesse nel modo sperato non è la fine del mondo. Il nostro valore non dipende da un certo risultato o dalla valutazione altrui. Del resto è ciò che consideriamo indispensabile a crearci ansia. In un universo in cui tutto nasce, cresce e muore non è certo la cosa più terribile un semplice conflitto tra colleghi.

Diremo di più. Le differenze e i contrasti possono avere risvolti positivi. Ci aiutano ad allargare la visione, possono rivelarci campi su cui crescere a livello personale oppure sono opportunità per sviluppare qualità come pazienza, coraggio e autocontrollo.

Prima di affrontare il contrasto cominciamo dalla fine, pensando all’obiettivo finale che vorremmo ragionevolmente raggiungere. Non dimentichiamo che in un contrasto alla fine non devono esserci vinti e vincitori, ma persone soddisfatte. Allarghiamo pertanto la visione. Apriamoci a soluzioni nuove non pensate. Non esiste solo la mia contro la tua soluzione, ma la nostra soluzione, forse la terza alternativa.

Il modo di esprimersi

Prendiamo subito l’iniziativa altrimenti la relazione rischia di incrinarsi nel tempo. Non viviamo quindi in attesa di ammissione altrui di un vero o presunto torto, che potrebbe non avvenire mai.

Scegliamo il posto e il momento giusti per chiarirci. Ci vuole tempo sufficiente per farlo e non di fretta tra una e-mail e una telefonata e possibilmente in privato, rispettando la dignità e l’ambiente.

È importante il modo in cui ci esprimiamo sin dall’inizio. Indichiamo subito l’obiettivo di raggiungere la pace e la comprensione, i motivi per cui sinceramente apprezziamo l’altra parte e i sentimenti che noi abbiamo provato nello specifico contrasto. Puntiamo il dito su di noi (cosa proviamo) e non contro l’interlocutore (i suoi motivi e le sue caratteristiche). Limitiamoci a esporre i fatti e non deduzioni e interpretazioni, ad esempio menzionando ciò che è stato realmente detto o fatto e non i presunti motivi che ci sono dietro.

Chiediamo gentilmente che cosa pensa e ascoltiamo davvero (a questo punto possiamo richiedere a nostra volta di essere ascoltati). Dobbiamo prima capire e poi farci capire. Molte incomprensioni scomparirebbero se ci mettessimo nei panni altrui.

Scusiamoci di cuore per la nostra parte di responsabilità senza giustificazioni. Un detto orientale dichiara: “Se devi inchinarti, fallo fino in fondo”. È un atto di coraggio che genera un clima più disteso e facilitante. Tuttavia, chiedere scusa non vuol dire assumerci tutta la responsabilità della situazione.

Esprimiamo la nostra proposta per risolvere il contrasto o dibattito e dimostriamo che siamo aperti a soluzioni differenti che creano soddisfazione a tutte le parti.

In certi casi non ci sono le condizioni per affrontare il contrasto privatamente. In tal caso può essere pratico cercare una mediazione attraverso una persona capace e riconosciuta nel ruolo o competenza dalle parti in conflitto. In altri casi dove ci sono delicati risvolti legali chiediamo consiglio a un avvocato.

Questi suggerimenti costruttivi non garantiscono la soluzione di un conflitto in ogni caso, ma di certo ne accrescono le probabilità. In ogni caso saremo fieri di aver fatto ragionevolmente la nostra parte. Facciamo pertanto nostre le parole conclusive di questo articolo: “L’uomo superiore vive in pace con tutti senza agire come tutti. L’uomo volgare agisce come tutti e non va d’accordo con nessuno”, Hugo Van Hofmannsthal.

 

 

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