ATTENTATO TERRORISTICO E HACKERAGGIO
Ucraina: un attentato e un attacco informatico Ucciso un alto ufficiale dell’intelligence

Una bomba nell’auto del colonnello Maksim Shapoval. Diffuso un virus nel web denominato Petya, diminutivo di Petro, il nome di Poroshenko

Tutto è accaduto in due giorni: in Ucraina, il 27 giugno i server dei più importanti enti statali, banche, aeroporti, poste, ospedali, aziende private sono stati paralizzati per colpa di uno di più potenti virus diffuso dagli hacker, denominato Petya. La mattina di buon’ora dello stesso giorno è esplosa a Kiev la Mercedes di un importante colonello del Distretto principale dell’Intelligence, Maksym Shapoval, uno dei capi e ideatore delle strategie ucraine antiterroristiche in Donbass, fra le quali i raid profondi nel territorio occupato delle repubbliche separatiste – Donetsk e Lugansk -, supportate dalla Russia. È successo tutto nella giornata che anticipava la festa nazionale del 28 giugno, il Giorno della Costituzione.

La guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina entra in una nuova fase con due accadimenti, un attentato e un’operazione di hackeraggio, strettamente connessi fra loro. Anche negli Stati Uniti, nelle prime notizie mattutine del 27 giugno, per questione di fuso orario, è comparsa quella relativa all’omicidio di Shapoval. Durante la giornata la notizia è passata anche in Europa, in Turchia, Georgia e Azerbaigian. Un raro caso che l’omicidio di un ufficiale dei servizi segreti durante la guerra (s’intende quella dell’Est Ucraina) assuma così vasta risonanza. Significativo che la maggior parte dei media mondiali abbiano riferito sull’omicidio del colonello come “atto dei servizi speciali della Federazione Russa”. Le indagini ufficiali sono in corso.
L’importanza del trentottenne Maksim Shapoval per l’Ucraina risiede nel fatto che, grazie a lui, l’Ucraina sostanzia la sua posizione presso il Tribunale dell’Aia contro la Russia per l’aggressione armata a supporto delle forze separatiste. E prima ancora, grazie al suo impegno, sono state fornite tutte le prove documentate di tale aggressione attraverso i canali diplomatici e grazie allo scambio di informazioni con le agenzie di intelligence dei Paesi alleati.
Tornando al potente virus Patya, il giorno stesso della diffusione si sono manifestati problemi nelle banche e alle poste per le operazioni bancarie con le carte. Le Poste centrali sono state chiuse con la scusa “Problemi tecnici”. Con gravi problemi si è svolta l’attività negli aeroporti, code ai check-in e mancanza di informazioni in maniera totale. Ancora oggi si sta cercando di risolvere alcuni disguidi. I danni rimangono da calcolare. E poi, il nome strano Petya, diminutivo di quello del presidente Petro Poroshenko. E’ un caso? Chissà.
Dopo la deliberazione dei visti dell’11 giugno per gli ucraini verso gli stati UE, l’associazione confermata dell’Ucraina con l’UE dopo la ratifica dell’Olanda del 14 giugno, una serie di importantissimi incontri diplomatici con le più alte cariche politiche del mondo – con il Presidente degli USA Trump del 20 giugno (prima ancora dell’incontro con Putin) e con il neo Presidente francese Macron del 26 giugno; con una chiara posizione pro ucraina confermata da tutti e due i presidenti e con l’accusa unanime verso la Federazione Russa, per la prima volta dopo la seconda guerra, insomma, questa lunga serie di successi diplomatico-politici dell’Ucraina e del suo Presidente non sono di certo piaciuti al Cremlino..
Intanto gli ucraini il 28 giugno hanno largamente festeggiato il 21° anniversario di firma della Costituzione dello Stato, molto sentita dalla gente adesso, da quando è iniziato il conflitto all’Est e dopo l’annessione della Crimea. Una festa verso la libertà.

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